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Ricorso ritiro patente: patteggiamento calcolo pena

Patteggiamento sospensione patente
Patteggiamento sospensione patente

Il Codice della Strada è un complesso normativo che contiene la disciplina delle norme che regolano la circolazione e il comportamento su strada. Esso disciplina anche, al suo titolo VI, gli illeciti amministrativi e le relative sanzioni.

Il legislatore è stato particolarmente severo nel disciplinare l’ipotesi della guida in stato di ebbrezza, in quanto questa condotta socialmente pericolosa si dimostra spesso foriera di stragi sulle nostre strade. L’articolo 186 del Codice della Strada prevede che, in caso di accertamento in un soggetto alla guida di un tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi al litro, gli agenti procedono al ritiro immediato della patente (c.d. sospensione).

La patente viene successivamente trasmessa alla Prefettura, che stabilisce il periodo di sospensione, che va da 3 mesi a 2 anni.

In alcuni casi particolari, è prevista invece la revoca della patente, in luogo della semplice sospensione.

Revoca patente per guida in stato di ebbrezza: quando è prevista

La revoca della patente per violazioni del Codice della Strada costituenti reato viene disposta, al termine del processo penale, in questi tre casi:

    • in caso di tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro di sangue, se il soggetto ha già commesso lo stesso reato nei due anni precedenti;
    • se il conducente ha rifiutato di sottoporsi agli accertamenti degli agenti, ed è già stato condannato nel biennio precedente per il medesimo reato;
    • se in conseguenza allo stato di ebbrezza (superiore a 1,5 g/l) è stato causato un incidente stradale.

In questi casi la patente viene subito ritirata. La revoca, al termine del processo penale per guida in stato di ebbrezza nei casi che abbiamo avuto modo di elencare, è una misura che viene disposta dall’autorità giudiziaria.

In questi casi la Prefettura riceve dal Tribunale il decreto penale di condanna o la sentenza ed emette ordinanza di revoca della patente entro 15 giorni dalla comunicazione, che viene notificata all’interessato.

Le conseguenze sostanziali della condanna penale in una di queste tre ipotesi non sono superficiali: il conducente, infatti, non potrà ottenere una nuova patente prima che siano trascorsi tre anni dalla data di accertamento del reato, come previsto dall’art. 219 c. 3 del Codice della Strada, cinque anni se si ha causato un incidente con lesioni colpose gravi e minimo dieci anni, se l’incidente ha avuto come conseguenza il decesso di una o più persone.

Ma cosa fare in caso di revoca della patente, come fare ricorso avverso revoca patente con l’assistenza di un avvocato?

Quando effettuare il ricorso avverso la revoca della patente

La revoca della patente, in quanto provvedimento dalla natura permanente (al contrario della sospensione), ha conseguenze gravi per l’automobilista, comportando l’impossibilità di utilizzare la patente di guida e quindi di guidare veicoli.

In queste ipotesi, è possibile ritornare in possesso della propria patente di guida? Normalmente, l’utente potrà riottenere la patente al termine del lasso temporale previsto dalla legge, sostenendo nuovamente l’esame di abilitazione alla guida. In questi casi, essendo la revoca sanzionatoria, il soggetto è considerato un neopatentato a tutti gli effetti.

Ricorso ritiro patente
Ricorso ritiro patente

Infatti l’art. 219 c. 3-ter del Codice della Strada ricorda che “quando la revoca della patente di guida è disposta a seguito delle violazioni di cui agli articoli 186, 186 bis e 187, non è possibile conseguire una nuova patente di guida prima di tre anni a decorrere dalla data di accertamento del reato“.

In alcuni casi, se in presenza di motivi validi, il guidatore può tornare in possesso della sua licenza, con l’assistenza dell’avvocato.

Ad esempio, si potrebbe voler far valere errori formali dell’amministrazione per annullare la revoca. Oppure si può voler ottenere la patente per sentenza irrevocabile di proscioglimento (ma in questi casi non è necessario il ricorso, in quanto il documento viene automaticamente restituito all’interessato).

Per riottenere la patente è necessario esperire un procedimento, ovvero il ricorso avverso la revoca della patente. In tutti questi casi, per la complessità e la stratificazione della materia giuridica e la ricca giurisprudenza innestata sui temi, è sempre bene avvalersi del supporto di uno studio legale esperto.

Impugnare  il ricorso ritiro patente con l’assistenza di un avvocato

Avvocato Amministrativista - Linea Q
Ricorso revoca patente con l’avvocato

Per impugnare il provvedimento di revoca della patente con l’assistenza di un avvocato, è necessario proporre ricorso avverso il TAR competente per territorio, entro 60 giorni dalla comunicazione dell’ordinanza di revoca. Oppure, in alternativa, è possibile effettuare il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni.

Bisogna altresì considerare che la giurisprudenza ha comunemente affermato (anche in modo autorevole, come nel caso di Cassazione n. 14932/2005) che il ricorso avverso la revoca della patente può essere esperito presso il giudice di pace, anche nel caso in cui la revoca sia stata disposta per sanzione penale conseguente alla guida in stato di ebbrezza, in quanto il giudice di pace sarebbe dotato di competenza funzionale per le sanzioni pecuniarie ma anche per quelle accessorie (quale è ad esempio la revoca della patente). Il ricorso al giudice di pace, inoltre, comporta minori costi per il ricorrente.

ricorso revoca patente in caso di incidente con lesioni

In caso sia stata revocata la patente per aver causato un incidente con lesioni alle persone, il ricorso va esperito verso il Ministero dei Trasporti entro 20 giorni dalla comunicazione di revoca, e quest’ultimo deve rispondere entro 45 giorni.

Viene ammesso ricorso al TAR avverso la decisione del Ministro, entro 60 giorni dalla stessa: la Corte Costituzionale ha comunque disposto che è sempre ammissibile il ricorso all’autorità giudiziaria.

patteggiamento guida in stato di ebbrezza

In caso di processo penale per guida in stato di ebbrezza, è possibile per il conducente optare per l’applicazione della pena su richiesta delle parti (c.d. patteggiamento calcolo pena) ai sensi dell’art. 444 ss. del codice di procedura penale.

Con il patteggiamento per guida in stato di ebbrezza, che risulta utile quando il conducente sa di non avere modo di evitare la condanna, si accorcia il procedimento e l’imputato e la pubblica accusa si accordano sulla pena da applicare (che viene poi comminata dal giudice).

I vantaggi di un patteggiamento sul calcolo della pena sono il fatto di evitare l’applicazione di pene accessorie e le misure di sicurezza, e di non corrispondere le spese processuali. In ogni caso, è sempre bene consultare il proprio avvocato per elaborare la migliore strategia processuale.

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