Avvocato specializzato in responsabilita sanitaria
Un avvocato specializzato in responsabilità medica e sanitaria è un professionista in grado di analizzare i casi di inadempimento da parte dei medici, di altri operatori sanitari o anche dalle strutture ospedaliere e fornire assistenza in merito a quanti sono stati colpiti da malasanità.
La complessità dei casi che possono nascere in seguito a ricovero, intervento o dimissioni di un paziente sono tali da richiedere una vera e propria specializzazione legale nel settore. Va poi sottolineato che la materia è in continua evoluzione per cui anche le norme applicative risultano particolarmente complesse e articolate, richiedendo un aggiornamento continuo da parte dei legali che si occupano di questo ramo dell’avvocatura.
Considerando i rischi che possono derivare in seguito a errori medici o sanitari, oggi la disciplina relativa alla responsabilità medica viene distinta da quelle di altro tipo di responsabilità e viene suddivisa in contrattuale o extra-contrattuale. Nel primo caso rientrano tutte le responsabilità derivanti da inadempimento delle obbligazioni contrattuali mentre il secondo è inerente alla responsabilità derivante da fatto illecito. Nella maggior parte dei casi le responsabilità sanitarie derivano daa prima tipologia, ossia da inadempimento, sia quando si tratta di medici che operano in strutture sanitarie pubbliche, sia di professionisti che operano privatamente.
La responsabilità medica: cenni storici
Per comprendere l’importanza delle attuali normative che regolano la responsabilità medica è necessario fare un passo indietro nel tempo.
La scienza medica specialistica propriamente riconosciuta, ossia separata dalle scienze generiche, nasce infatti nell’Ottocento: fino ad allora, i pazienti si rivolgevano a medici generici oppure a scienziati con competenze mediche. Si può facilmente comprendere che l’idea di paziente con dei diritti sulla propria salute era utopia pura e, in realtà, anche nella prima parte del Novecento ancora non si aveva idea di poter godere di diritti relativi allo stato di salute. La guarigione da malattie o la riabilitazione da interventi non erano un diritto e pertanto il paziente non poteva avere pretese di miglioramento nè, appunto, di guarigione.
Scoperte e invenzioni tecnologiche ad uso medico, come ad esempio la radiografia, gli antibiotici e ulteriori tecniche diagnostiche, hanno permesso di trasformare la medicina rendendola sempre di più uno strumento ufficiale di tutela dell’integrità fisica. Il riconoscimento in questo senso viene sottolineato anche dalla Costituzione Italiana che, nell’articolo 32, parla di tutela della salute come un diritto dell’individuo e, pertanto, prevede la garanzia di cure di base gratuite per le persone indigenti.
Negli ultimi anni, oltre a parlare di diritto alla cura, si è andato ampliando il significato di responsabilità da parte dei medici e delle strutture ospedaliere che devono poter garantire tale diritto tutelando i pazienti. Proprio per questo motivo, oggi gli errori medici rappresentano una lesione dei diritti della persona e, in quanto tali, possono essere denunciati chiedendo un risarcimento danni per negligenza medica.
Come procedere in caso di malpractice sanitaria o malasanità
In caso di malasanità il primo passo che la vittima o i suoi famigliari devono compiere è quello di denunciare l’accaduto rivolgendosi alle forse dell’ordine. La denuncia dovrà essere dettagliata, e pertanto andranno riportate tutte le informazioni circa l’accaduto, nonché la documentazione medica, le generalità del paziente e il nome della struttura sanitaria e del medico da denunciare.
Prima di effettuare la denuncia ci si può rivolgere a uno studio legale specializzato in responsabilità medica che potrà indicare la procedura da seguire e specificare le modalità, tempi e termini della procedura. In particolare, offrirà assistenza per tutto il periodo delle indagini che verranno effettuate per verificare i fatti e, quindi, l’eventuale risarcimento.
Se viene accertato il danno, ossia l’errore medico, si potrà procedere con la richiesta di risarcimento per malasanità.
Come si calcola il risarcimento per danno biologico?
Il rimborso dovuto dipende da una serie di parametri, quali ad esempio l’età del paziente, il tipo di danno e soprattutto l’invalidità procurata, sia essa lieve o meno, temporanea oppure permanente.
Uno degli aspetti maggiormente importanti nella valutazione di un eventuale rimborso riguarda il calcolo danno biologico macropermanente. Va sottolineato che ad oggi non esiste un riferimento normativo che definisce in maniera univoca i danni biologici macropermanenti, ossia le lesioni macropermanenti. Ogni volta che si ha un intervento errato che comporta una menomazione dell’intergrità fisica (nonché psicologica) si parla di danno biologico, che potrà essere micropermanente, ossia di lieve entità, o macropermanente, cioè di entità maggiore.
L’entità del danno è regolamentata dall’articolo 138 delle assicurazioni private e si basano su una tabella di danno, con punteggi che vanno da 1 a 100. Tutte le lesioni macropermanenti sono quelle comprese tra 10 e 100 e rappresentano il danno biologico maggiore, per il quale è previsto un indennizzo che, come detto prima, può dipendere da diversi parametri.
Per avere il massimo supporto in caso di malasanità è fondamentale rivolgersi a un avvocato specializzato in responsabilità medica, che sappia fornire tutte le indicazioni per procedere alla denuncia e che sia in grado di garantire assistenza legale professionale.
Ecco perché rivolgersi al nostro studio è la scelta giusta: contattateci per un appuntamento o una consulenza!